I bambini si
ritrovano tutti al fischio dell’Insegnante nel “quartier generale” al centro del
campo. “Ciao piccoli campioni! Oggi ci divertiremo un sacco e proveremo a
passarci la palla senza colpire i birilli!”
“ Eh si, Mister, è facilissimo guarda” esclama Jacopo alzandosi di
scatto e calciando la palla che colpisce un birillo, preventivamente sistemato
dall’Insegnante. “ Urca, Jacopo ha preso il birillo! Vediamo se sei capace di
prendere anche i tuoi compagni calciando la palla!” All’unisono i bimbi si
alzano e cominciano a fuggire per la palestra con il pallone in mano mentre
Jacopo calcia a volte a vuoto, a volte colpendo i compagni. I rischi sono
limitati, i palloni sono leggerissimi e producono, se colpiti, semplicemente un
leggero fastidio. Andrea è colpito sulla testa, si accascia a terra e si
rotola. Brigitta richiama l’attenzione del Mister. “Mister, Andrea fa come i
calciatori, fa le scene!” Tutti si radunano immediatamente intorno al
“malcapitato”, sanno cosa lo aspetta… L’Insegnante si precipita e, come nelle
partite vere, finge di essere il massaggiatore. “ Lo perdiamo, lo perdiamo!
Respira, respira!!” grida l’Insegnante mentre fa il solletico ad Andrea che,
ridendo, si rialza. La regola proposta dall’inizio del corso prevede che i
bimbi non imitino gli esempi peggiori che vengono dal mondo del Calcio, reagire
con violenza o prodursi in sceneggiate appena si subisce un colpo. I bimbi di
questa età hanno una grande capacità di sopportazione e di reazione. Recuperata
l’attenzione, i bimbi vengono sistemati a coppie di fronte ai birilli messi
come una porticina. Al fischio del “treno del Mister” cominceranno a passarsi
il pallone facendolo passare tra i birilli. Chi riceve palla la ferma sotto la
suola della scarpa e la restituisce al compagno che esegue lo stesso movimento.
“Bimbi, ricordatevi che il pallone deve fare quello che volete voi, non quello
che vuole lui! Siete voi che comandate, se fa il monello e scappa, riportatelo
usando sempre e solo i piedi.” I consigli dell’Insegnante vengono rispettati e,
tra un inciampo e l’altro, i bimbi si muovono con sicurezza. Matilde, Cecilia,
Brigitta e Chiara decidono di fare come le Winx e si radunano insieme
eseguendo, comunque, l’esercizio. L’Insegnante ha un’idea. “ Bimbi attenzione.
Le quattro ragazze sono le Winx, voi maschi siete gli amici di Spongebob e non
dovete farvi catturare. Coraggio, via!” Tra urla di gioia, lasciano i palloni e
cominciano a rincorrersi in una sorta di “sparviero” adattato. E’ un gioco
molto semplice, ma, in realtà, motoriamente molto stimolante, con continui
cambi di direzione. Si alternano a rincorrersi, gli “attaccanti” si trasformano
in difensori e viceversa. E’ opportuna la “pausa sete”. I bimbi stravolti e
sudati, si precipitano dai genitori, mentre l’Insegnante prepara il percorso a
slalom che i bimbi dovranno eseguire. Controllo della palla, del proprio corpo
ed attenzione sono i requisiti richiesti. Le bimbe mostrano più attenzione, si
applicano con maggiore concentrazione evitando per bene i birilli che sono “dei
funghetti velenosi e se li toccate vi grattate il sederino!” Al quarto giro,
tutti i bimbi hanno eseguito l’esercizio riuscendo almeno una volta ad evitare
tutti i birilli. E’ tempo della partitella finale. L’Insegnante raduna i bimbi
nel familiare “quartier generale”. “ Dunque bimbi, ora partitella!” Grida di
gioia si levano dai bimbi. Ormai sanno tutto, formano essi stessi le coppie e
si preparano sul fondo della palestra. La partitella consiste nel rincorrere, a
coppia, il pallone al fischio dell’Insegnante
e controllarlo solo con i piedi. Ovunque vada la palla bisogna inseguirla e
condurla, di corsa, con i piedi senza mai fermarsi sino allo “stop”
dell’Insegnante. I bimbi vogliono i nomi delle squadre di Calcio ed ecco allora
Jacopo-Juve contro Andrea- Milan, Brigitta-Barcellona contro Tommaso-Arsenal
eccetera. Il gioco li impegna, i bimbi si rincorrono, cadono, si rialzano,
conquistano la palla,, la perdono e continuano per il minuto e mezzo stabilito
dall’Insegnante. E’ un’attività estremamente dispendiosa, nella quale si
ritrovano tutte le principali qualità condizionale e schemi motori. Al termine
i bimbi, esausti, si riposano sdraiati uno di fianco all’altro col proprio
pallone in mano. La lezione è alle battute finali, l’Insegnante raduna i piccoli
al centro per il saluto di rito. Una stretta di mano e un abbraccio pone fine
all’impegno dei bimbi che tornano festanti dai propri genitori.
MARCO
CACCIANIGA
Nessun commento:
Posta un commento