domenica 31 marzo 2013

Il Calcio alla materna...


 

I bambini si ritrovano tutti al fischio dell’Insegnante nel “quartier generale” al centro del campo. “Ciao piccoli campioni! Oggi ci divertiremo un sacco e proveremo a passarci la palla senza colpire i birilli!”  “ Eh si, Mister, è facilissimo guarda” esclama Jacopo alzandosi di scatto e calciando la palla che colpisce un birillo, preventivamente sistemato dall’Insegnante. “ Urca, Jacopo ha preso il birillo! Vediamo se sei capace di prendere anche i tuoi compagni calciando la palla!” All’unisono i bimbi si alzano e cominciano a fuggire per la palestra con il pallone in mano mentre Jacopo calcia a volte a vuoto, a volte colpendo i compagni. I rischi sono limitati, i palloni sono leggerissimi e producono, se colpiti, semplicemente un leggero fastidio. Andrea è colpito sulla testa, si accascia a terra e si rotola. Brigitta richiama l’attenzione del Mister. “Mister, Andrea fa come i calciatori, fa le scene!” Tutti si radunano immediatamente intorno al “malcapitato”, sanno cosa lo aspetta… L’Insegnante si precipita e, come nelle partite vere, finge di essere il massaggiatore. “ Lo perdiamo, lo perdiamo! Respira, respira!!” grida l’Insegnante mentre fa il solletico ad Andrea che, ridendo, si rialza. La regola proposta dall’inizio del corso prevede che i bimbi non imitino gli esempi peggiori che vengono dal mondo del Calcio, reagire con violenza o prodursi in sceneggiate appena si subisce un colpo. I bimbi di questa età hanno una grande capacità di sopportazione e di reazione. Recuperata l’attenzione, i bimbi vengono sistemati a coppie di fronte ai birilli messi come una porticina. Al fischio del “treno del Mister” cominceranno a passarsi il pallone facendolo passare tra i birilli. Chi riceve palla la ferma sotto la suola della scarpa e la restituisce al compagno che esegue lo stesso movimento. “Bimbi, ricordatevi che il pallone deve fare quello che volete voi, non quello che vuole lui! Siete voi che comandate, se fa il monello e scappa, riportatelo usando sempre e solo i piedi.” I consigli dell’Insegnante vengono rispettati e, tra un inciampo e l’altro, i bimbi si muovono con sicurezza. Matilde, Cecilia, Brigitta e Chiara decidono di fare come le Winx e si radunano insieme eseguendo, comunque, l’esercizio. L’Insegnante ha un’idea. “ Bimbi attenzione. Le quattro ragazze sono le Winx, voi maschi siete gli amici di Spongebob e non dovete farvi catturare. Coraggio, via!” Tra urla di gioia, lasciano i palloni e cominciano a rincorrersi in una sorta di “sparviero” adattato. E’ un gioco molto semplice, ma, in realtà, motoriamente molto stimolante, con continui cambi di direzione. Si alternano a rincorrersi, gli “attaccanti” si trasformano in difensori e viceversa. E’ opportuna la “pausa sete”. I bimbi stravolti e sudati, si precipitano dai genitori, mentre l’Insegnante prepara il percorso a slalom che i bimbi dovranno eseguire. Controllo della palla, del proprio corpo ed attenzione sono i requisiti richiesti. Le bimbe mostrano più attenzione, si applicano con maggiore concentrazione evitando per bene i birilli che sono “dei funghetti velenosi e se li toccate vi grattate il sederino!” Al quarto giro, tutti i bimbi hanno eseguito l’esercizio riuscendo almeno una volta ad evitare tutti i birilli. E’ tempo della partitella finale. L’Insegnante raduna i bimbi nel familiare “quartier generale”. “ Dunque bimbi, ora partitella!” Grida di gioia si levano dai bimbi. Ormai sanno tutto, formano essi stessi le coppie e si preparano sul fondo della palestra. La partitella consiste nel rincorrere, a coppia,  il pallone al fischio dell’Insegnante e controllarlo solo con i piedi. Ovunque vada la palla bisogna inseguirla e condurla, di corsa, con i piedi senza mai fermarsi sino allo “stop” dell’Insegnante. I bimbi vogliono i nomi delle squadre di Calcio ed ecco allora Jacopo-Juve contro Andrea- Milan, Brigitta-Barcellona contro Tommaso-Arsenal eccetera. Il gioco li impegna, i bimbi si rincorrono, cadono, si rialzano, conquistano la palla,, la perdono e continuano per il minuto e mezzo stabilito dall’Insegnante. E’ un’attività estremamente dispendiosa, nella quale si ritrovano tutte le principali qualità condizionale e schemi motori. Al termine i bimbi, esausti, si riposano sdraiati uno di fianco all’altro col proprio pallone in mano. La lezione è alle battute finali, l’Insegnante raduna i piccoli al centro per il saluto di rito. Una stretta di mano e un abbraccio pone fine all’impegno dei bimbi che tornano festanti dai propri genitori.

MARCO CACCIANIGA